A Mesemontagna una lezione di vita e determinazione

E' stata una lezione di vita quella che due persone eccezionali ci hanno dato ieri sera a Vezzano, per MeseMontagna, raccontandoci nell'appuntamento "Montagna bella e possibile" come si possano superare handicap fisici notevoli e arrivare in fondo a grandi imprese. Silvia Parente, non vedente dall'età di due anni, medaglia d'oro alle paraolimpiadi di Torno nel gigante, e ora anche campionessa mondiale di arrampicata nel paraclimbing disputatosi ad Arco, ha raccontato come ha sempre fatto diversi sport, fin da bambina. Attività che l'hanno integrata e l'hanno fatta sentire vicina agli altri. Gianfranco Corradini, trentino, nonostante sia senza una gamba a causa di un incidente automobilistico, ci ha fatto vedere grazie a un bel filmato, come si possa arrivare in cima a una montagna di sei mila metri, ed è solo l'ultima delle tante spedizioni in tutto il mondo. La conquista del Nevado Illimani e delle due cime dello Huayna Potosi in Bolivia, insieme all'amico di sempre, Roberto Diaz, guida alpina, raccontata per immagini e parole, ci ha mostrato la fatica, lo scoramento, la difficoltà di avanzare con due stampelle fra ghiaccio e neve, ma anche la grande determinazione di un uomo che non si è mai arreso. E così come insieme a Gianfranco nelle spedizioni c'è l'amico Roberto, per Silvia c'è Lorenzo, guida, allenatore e compagno di vita. Una dimostrazione che la solidarietà, l'amicizia e l'affetto portano in vetta.
Un'altra lezione è arrivata da Maria Letizia Grasso della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana, che da anni segue e allena anche ragazzi e bambini con grossi handicap fisici. Un filmato ce li ha mostrati, alcuni di loro passare dalla carrozzina alla parete e con l'aiuto degli istruttori arrivare in cima, animati da una forza di volontà e da un desiderio da lasciare a bocca aperta. E Maria Letizia ha voluto sottolineare "non è terapia, è sport, perché lo sport è per tutti e serve a tutti".