Un travolgente Dal Prà ha aperto MeseMontagna
Il "vagabondo di pareti", l'alpinista vicentino Pietro Dal Prà, ha regalato ieri sera un entusiasmante racconto, o meglio poesia, di amore per la montagna e per le scalate, affascinando il pubblico che affollava il Teatro di Vezzano per l'apertura di MeseMontagna. Parlando a braccio sulle immagini di vette di tutto il mondo, e ovviamente delle Dolomiti, ma anche a sorpresa della Sardegna, Dal Prà ha trasmesso a tutti la sua trascinante passione di alpinista e free climber, incentrata sulla "leggerezza", come la intendeva Italo Calvino. Una sfida alla gravità, ha definito il suo modo di scalare, dove la forza è in secondo piano, e dove i movimenti possono essere infiniti. Dal Prà ha raccontato la sua evoluzione, che potremmo definire da agonistica a meditativa o emozionale, che l'ha portato a un ritmo più lento. Passata la mania delle imprese, la voglia di dimostrare qualcosa, resta l'essenziale: il rapporto con la natura, il rapporto di amicizia con i compagni cordata e a volte la solitudine, lo stare lontano da tutti e da tutto, "con la testa fra le nuvole" (come si intitolava la serata) per finire con la ricerca dell'inesplorato, anche vicino casa. Ecco perché la Sardegna, un territorio, rimasto sostanzialmente antico e sconosciuto, a poche ore da noi. Il tutto condito da una grande simpatia e da una fortissima carica umana, dimostrata anche dal suo impegno per una causa nobile. Dal Prà infatti è il promotore di una campagna a favore della donazione del midollo osseo, Climb for LIfe, insieme all'Admo, e ha voluto iniziare la serata con un appello a diventare donatori. Un momento non marginale, visto che l'edizione 2011 di MeseMontagna è all'insegna della solidarietà. Prima di lui è stata presentata anche la campagna "Montagna e solidarietà" a favore dei bambini himalayani, promossa da altri quattro alpinisti: Michele Cagol, Rolando Larcher, Fabio Leoni ed Elio Orlandi.
Come ha spiegato Gianni Bressan, vicesindaco di Vezzano, "è la montagna a stimolare il lato umano, il rapporto fra le persone che ci vanno, la solidarietà". Senza l'idea di solidarietà non sarebbe nato il soccorso alpino e non si porterebbero a termine molte scalate.
Il Comune di Vezzano è l'organizzatore di MeseMontagna insieme alla sezione Sat della Valle dei Laghi, al Gs Fraveggio e ad Angelo Giovanetti, alpinista trentino, scalatore di Ottomila.
Solidarietà e imprese alpinistiche dunque per il primo degli 11 appuntamenti di MeseMontagna, che si susseguono fino alla fine di novembre in Valle dei Laghi, ma anche arte. La serata infatti si è aperta con la premiazione del Concorso "Fotografa la Valle dei Laghi", che quest'anno aveva come tema "Orti e paesaggio agricolo". Quarantatré i partecipanti, 160 le foto e tre vincitori per le diverse sezioni: Alessia Santini di Vezzano (sotto i 14 anni), David Franceschini di Trento (bianco e nero), Mario Faes di Fraveggio (colore). Le foto vincitrici e quelle selezionate sono in mostra presso il Teatro di Vezzano fino alla fine del mese.
E sempre a proposito di arte e natura, la serata ha registrato il debutto di un'artista locale Daniela Usai di Fraveggio, che ha presentato Artborea, un serie di opere pittoriche e fotografiche che hanno come tema gli alberi. L'esposizione è visitabile presso la biblioteca comunale.
Il prossimo appuntamento è mercoledì 9, cone un film premiato nel 2008 al FilmFestival della Montagna: "Au delà des cimes", di Remy Tezier, al Teatro di Vezzano, alle 20.30.
Venerdì 11 sarà la volta di Fauso De Stefani, secondo italiano a scalare tutti gli Ottomila. La mattina incontrerà gli studenti delle scuole locali, mentre la sera sarà al Teatro di Vezzano con immagini e racconti dal titoli "Lungo i sentieri dell'armonia".